mercoledì 17 dicembre 2014

la gatta

Si avvicina silenziosa
al corpo caldo e si strofina

Il suo profumo si attacca alla pelle

D’istinto la mano l’accarezza
e lei si stende
infila le lunghe unghie nella carne
ma non crede di far male

Si arrotola sul tuo grembo
fiduciosa
pronta a ricevere  piacere

Calma
la gatta
sogna infinite carezze

ma niente  può fermarla
lì sul tuo petto
se non la sua volontà

venerdì 12 dicembre 2014

grigio europeo

Questo gattino è in attesa di adozione.....




ha gli occhi imploranti, è sull'uscio che aspetta...

ha provato ad uscire ma....
 

nell'attesa e dato il freddo che oggi si fa sentire, ha deciso di mettersi di fronte alla stufa!

un allocco malinconico


Sembrerebbe facile, sul greto di un fiume, trovare un sasso da dipingere, ma non è così scontato.
Io lascio il sasso naturale, non modifico la pietra, la lascio esattamente come l'ho trovata. 
Tanti sassi però hanno asperità, fessurazioni, sono troppo porosi, troppo ruvidi, insomma la realizzazione di ogni sasso dipinto è proprio una vera e propria sorpresa che dipende da tanti fattori e necessità uno studio della figura che si vuole ottenere. 
La sorpresa più grande è che, dopo averlo dipinto, sembra che il sasso si riposizioni, come per sistemarsi addosso un vestito nuovo e assuma - col tempo - le sembianze che avevo pensato per lui.






Questo è un allocco che mi ha commissionato Barbara, è tanto che aspetta ed ora pò volare a casa!









venerdì 5 dicembre 2014

gufetto


 questo gufetto si è posato solo un attimo per volare via subito dopo

lunedì 1 dicembre 2014

come miele

Questo dolce complimento
si è incollato su di me come miele ...
lo lecco un pochino
all'occorrenza
come razione d'emergenza
mettendomi al riparo dal vento contrario
e mi basta
Rotolando su me stessa
come in una sfera ovattata
rimbalzo senza alcun timore
al riparo da ogni dolore
ma da una crepa nella lucente sfera
satura d'aria viziata da respiri di zucchero filato 
s'infiltra uno strano ma piacevole composto
d'ossigeno e azoto
Nelle narici l'anidride carbonica
mi sottrae bruscamente allo stato di benessere
in cui ero adagiata
Scuoto la sfera per aprire un varco
per sfuggire invano alla contaminazione
ho terminato la scorta di consolazione
sono costretta a vivere

domenica 30 novembre 2014

sabato 22 novembre 2014

un gattino su commissione


sapevo già che questo gattino sarebbe dovuto partire per un'altra casa, non è facile lasciarli quando sono nati fra le tue mani, così, a poco a poco prendono forma e anche carattere!


Sì, proprio carattere, perchè l'espressione che man mano emerge dagli occhi che ti guardano, rende proprio l'idea del carattere, docile, vispo, affettuoso o biricchino!

 Dato che lo venivano a prendere subito, ho voluto immortalarlo in diverse situazioni ...
in giardino 

su di un morbido cuscino

e sul mio divano

che faccina... che carattere avrà?

venerdì 14 novembre 2014

SORRISO da "Frammenti di pensiero"




Luminosa apertura
verso la speranza,

fiduciosa attesa
di benevolo consenso,

magica chiave
per aprire inaccessibili porte.

Ma anche segnale di complicità e
piccolo trucco
per imbonire gli spettatori;

quale regalo sincero è ormai raro da ricevere
e difficile da donare 
riservato troppo spesso
a finte pose da immortalare.

Ma il sorriso che viene da dentro
è una cosa diversa,       
è dolcezza infinita,       
                    

è una piacevole ferita
che ti trafigge il cuore,

che ti apre la mente

e ti rende amica
anche la malinconia

 

FACCIATA da "Frammenti di pensiero"

Qui di seguito pubblico in risposta al commento di un'amica alcune "vecchie" poesie già comprese nel mio libro "Frammenti di pensiero" 

 

 Una faccia esce distratta 

e si ritrova in piazza senza maschera.

E’ nuda

e sente il naturale contatto della pelle

con il vento e con il sole;

ne gode e ne soffre al tempo stesso

perché non v’è abituata.

Ad un tratto anche il tempo cambia

e piove, fa freddo,

ella prova altre sensazioni.

Vorrebbe scaldarsi  da un amico,

ma chi fa entrare uno sconosciuto?

Quella volta la faccia affrontò la solitudine

ma mise a frutto l’esperienza

perché era una faccia positiva

Non fu più sola perché trovò se stessa


mercoledì 12 novembre 2014

un gatto per Lucia



Non sarà facile riuscire nell'intento di raffigurare il gatto di Lucia. 
Mi ha lasciato la sua foto ma non si vede benissimo, non avendo molti sassi da scegliere opto per un sasso tondo 




Non so se le piacerà, ho fatto il possibile, ma il sasso un po' ruvido non mi ha permesso il tratto che avrei voluto

è comunque pronto per andare a casa




eccolo adagiato su di un morbido cuscino in attesa di Lucia


A Lucia è piaciuto ed ora dove sarà?

martedì 11 novembre 2014

buio

C'è buio in questa stanza
stringo le palpebre più forte
impedendo che ai miei occhi penetri
anche il più piccolo barlume di luce
e meglio percepisco
la consistenza degli ostacoli
Privata dall'inganno delle forme
ne tocco sicura i limiti fisici
e mi sposto
non più barcollando
ma guidata
dai sensi acuiti
Ti raggiungo
senza fallire
questa volta
la strada

rossetto rosso acceso

Adoro le signore la cui età non è indefinita, anzi direi evidenziata dal loro vezzoso rossetto rosso……
Passeggiano a testa alta per la città, un tocco di ombretto sugli occhi e vedono la città a colori.
Le immagino lasciarsi trasportare con gusto sul tapis roulant del tempo e assaporare la vita fino all’ultimo boccone, non con ingordigia, a poco a poco, utilizzando tutti i sensi.
Superato il dubbio fanciullesco se sono loro a muoversi o si spostano le cose intorno a loro, sono ormai certe che la vita è un gioco a rimpiattino, c’è chi rincorre, c’è chi si nasconde, ma i ruoli cambiano di volta in volta a seconda di chi vince e prima poi si vince, questa è statistica!
Non piangono quando perdono, “tenta e ritenta, la pazienza non è mai troppa” dicono e lo mettono in pratica.
Belle queste donne che sanno cogliere le rose, si soffermano ad ammirarne il colore annusando a piene narici il loro profumo e godono della delicata sensazione che si prova a toccarne i petali vellutati.
Non sono le spine a fermarle, sono loro a decidere quando e dove fermarsi o sostare solo un poco come le farfalle sui fiori.


lunedì 10 novembre 2014

Spirito d'anima

SPIRITO D’ANIMA


Sono qui
distesa
ad aspettare che il tuo piede
calpesti
la mia carne
ma il tuo peso mi schiaccia l’anima
Dicono che non può morire …
l’Anima …
nemmeno l’anima triste
turbata
violentata
vilipesa
anima sola
ma tu
Spirito
forza vitale
attività creativa
non sempre ti risollevi
a rianimare la carne col tuo soffio
Resti lì
appiattito
non t’involi dopo l’ultimo respiro
ma sul terreno rimani
anche nel corso della vita


giovedì 6 novembre 2014

Pieno di nulla

Pieno di nulla

Questa casa ha mille stanze
vuote
Il suono assordante
del vuoto
riempie il cervello del nulla
La palla rimbalza
ma  solo l'eco gioca con lei 
e il tedio accompagna
la solitudine voluta
di questa casa
dalle mille stanze
vuote
Un meraviglioso tappeto
fa il suo ingresso
in questa grande stanza
Immagino la sensazione ...
il contatto dei piedi
sul morbido mantello colorato
di toni luminosi che nutrono l’anima ...
ma è racchiuso perché non si logori
avvolto perché non si impolveri
arrotolato perché  non tolga spazio al
nulla
La casa è piena di cose
piena del nulla
che è in noi



Questa poesia è un invito a guardarci dentro, ad ammettere l'egoismo che ci spinge a possedere, ma quello che abbiamo è il "nulla". Anche una bella casa, nata per accogliere può rappresentare un esempio di chiusura, un scrigno chiuso a chiave, mero contenitore di cose che riflettono il nulla che è in noi.
Apriamo quindi la nostra casa.........


Apri il tuo cuore
è una casa infinita
apri la tua casa e
troverai molte stanze
fai entrare aria fresca nelle tue stanze
pulita
accogli la vita nella tua casa
apri al mondo il tuo cuore




"Apri il tuo cuore" (dal mio libro "Frammenti di pensiero")

martedì 4 novembre 2014

Sum advintè nonna

Nel mettere un po' di ordine fra le mie carte - di solito scrivo parole e frasi sparse su improbabilissimi pezzetti di carta - ho trovato questa filastrocca scritta nel mese di gennaio, quando Agata ha compiuto tre mesi e non ho avuto cuore di gettarla.
L'ho tenuta perchè sarà comunque un ricordo per la mia nipotina e anche perchè di solito non scrivo in dialetto, infatti non ne sono capace, ma prendetela così com'è...



Sum advintè nonna
tri mes fa
la piansa e la rida
la sa mia cus fè
le la vuris
samò parlè
Cui so vers
cus la vurà mai dì?
sla ga fam la fa gnam gnam
sla ga sogn la fa din don
La vol la cumpagnia
la sta mia da parlè
sla va da so mamma
la fa un suris
sla va da so pèr
la pèr in paradis
sla va da i so non
la fa un caprisi
ma lur i disan
dumag  mia i visi!


lunedì 3 novembre 2014

profumo di mamma

Ho compiuto, nel mese di agosto  53 anni, ed ho l’età che aveva mia madre quando è morta.

Non ho mai pensato che sarei sopravvissuta oltre la tua età mamma, non riesco a immaginarmi più anziana di te, non mi sembra naturale invecchiare e desiderare di essere ancora fra le braccia della mia giovane madre a inebriarmi del tuo profumo.
Eri bellissima, un metro e cinquanta di dolce anima di bimba, spirito energico di donna tuttofare, grandi mani per donare, grande cuore per amare.
Dalla tua bocca solo petali di rosa, sorridente ci preservavi dalle spine che si conficcavano invece direttamente nella tua carne. Testa matta di donna sincera, cantavi con me e l’amaro fiele si trasformava in dolce miele.
"Donna Felice”- come ti chiamavo - facevi scherzi di carnevale per strada, travestita da uomo, anche se la tua femminilità traboccava dal doppiopetto.
Sei morta senza disturbare, così come hai vissuto e da allora non c’è stato giorno che non ti abbia ricordata, ancora penso: “lo potrei comprare per la mamma”; i tuoi nipoti, nati tutti dopo la tua morte, è come se ti avessero conosciuta tanto sei stata presente in mezzo a noi.
Mia figlia si chiama col tuo nome, la nipotina è nata il tuo stesso giorno, è un altro segno che sei qui?
E’ appena trascorsa la festività dedicata ai morti, ma non riesco ad andare al cimitero, forse perché non credo che tu sia lì, nulla di te è li.
Immagino le anime svolazzanti dei defunti che, dopo essere stati tutta la giornata comodamente al caldo - accanto ai propri cari - debbano correre di fretta in un freddo cimitero per raggiungerli quando li vanno a trovare.
Non sei lì, tu sei ancora accanto a noi e lo sarai per sempre.


PROFUMO DI MAMMA

                        Dolci note                          
braccia aperte
sorriso rassicurante
generoso cuore
non saprò mai eguagliare



giovedì 30 ottobre 2014

Civettare? E' meglio in due!

Da tempo cercavo un sasso adatto per farne una coppia di civette strette strette.

L'ho trovato ed ecco cosa ne è uscito!









particolari piumaggio
 



mercoledì 29 ottobre 2014

telepatia

Di sicuro anche a voi sarà capitato qualche volta di essere assorti nei vostri pensieri, in assoluto silenzio e  che qualcuno lì accanto vi domandasse che cosa avete detto.
Quando mi è accaduto ho avuto l’impressione che quella persona stesse ricevendo messaggi dal mio cervello, un flusso di dati in entrata non decodificati, un linguaggio criptato non facile da comprendere, avesse quindi la percezione di una comunicazione in corso senza capirne il senso, come fossero parole giunte da lontano.
Questa eventualità mi ha sempre affascinata, da bambina fantasticavo di un mondo in cui si potessero trasmettere i pensieri telepaticamente e spostare gli oggetti con la telecinesi. Ho sempre creduto che il nostro cervello avesse potenzialità sconosciute al nostro popolo, ma dominio di antiche popolazioni estinte, non poteri sovrannaturali quindi, ma viceversa, capacità dimenticate e cancellate dal progressivo allontanamento della naturalità dalla nostra vita quotidiana pervasa dalla tecnologia e dal commercio inteso nella sua accezione più negativa.
In alcune mie poesie il tema principale è la nudità, non mi interessa confondere le acque con lucidi specchi che riflettono facendo risplendere meravigliose luci che colpiscono e abbagliano ma senza far trasparire quello che sta dietro.
Ciò non toglie che anche se sono convinta che a volte ci si capisca anche senza parole e che aspiri ad essere persona trasparente ancorchè a volte incongruente, oggi penso che la facoltà di leggere nel pensiero - attiva o passiva - sarebbe una vera e propria tortura. 
Nel caso in cui l’avessimo saputo fare nel passato, perdere questa facoltà la considero  una conquista dell’evoluzione della specie.
Immaginate quale limitazione della libertà di pensiero avremmo se tutti potessero leggerci dentro! Qui non si discute di sincerità, ma di libertà.
Una persona, dentro di sè, deve essere libera di elucubrare ciò che desidera, di viaggiare con la propria fantasia senza subire condizionamenti di alcun genere, fare, disfare, provare, ripensarci, immaginare - per il solo gusto di farlo- le cose più “impensabili”.
Insomma, anche se certi gesti o alcuni silenzi a volte valgono più delle parole e l'espressione verbale risulta faticosa e imperfetta, passibile di errori e erronee interpretazioni, ben vengano le parole,  le loro eventuali rettifiche e  precisazioni

martedì 28 ottobre 2014

PREGIUDIZI


Se analizzassimo con sincerità i meccanismi che alimentano il nostro pensiero e che spingono il nostro agire ci accorgeremmo che sono in gran parte dettati dal pregiudizio e dalla discriminazione anche se inconsapevole.
La discriminazione, da non confondere col sano discernimento, segno di accorta valutazione e attenta riflessione, ma al contrario, trattamento che crea disparità e disuguaglianze, emarginazione e penalizzazione, ancorchè non concretizzata con fatti brutali abbatte la qualità della vita favorendo un clima ostile e ripercussioni psicologiche negative sia nei confronti del discriminato che nei confronti di chi è costretto a subire situazioni che non condivide anche se non direttamente interessato.
Discriminazione, ancora da non confondere con l’errore di giudizio, esercizio di quotidiana e normale fallibilità umana, sbaglio che è impossibile correggere ed eliminare dall’elenco delle nostre imperfezioni.
I preconcetti invece sono giudizi costituiti prima di fare una valutazione oggettiva, generati su stati d’animo irrazionali e quindi si possono eliminare dal nostro modo di ragionare, possiamo rieducarci, con un po’ di buona volontà a ponderare con obiettività.
Gran parte dei pregiudizi sono dettati dai condizionamenti che subiamo da tanto tempo e che alimentano un comportamento qualunquista generalizzato.
Nella vita quotidiana possiamo contare migliaia di volte in cui ci lasciamo andare a luoghi comuni triti e ritriti, per comodità, per convenzione, per evitare di prendere una posizione.
Riportiamo osservazioni fatte da altri e non verificate incuranti che possano screditare qualcuno.
Quasi temessimo un contagio, ci scostiamo dalle persone che apparentemente non rientrano nei nostri parametri di “bellezza”, intelligenza, prestigio sociale, ideologia mostrando un atteggiamento polemico e critico, spostiamo il nostro interesse dai reali problemi, la povertà, la legalità, la violenza, le altrui necessità,  per non affrontarli. Non una critica costruttiva volta all’approfondimento della conoscenza, ma un giudizio negativo inappellabile e ingiustificato.
Già il primo giorno di lavoro definiamo fannulloni colleghi mai conosciuti solo per sentito dire, etichettiamo persone a causa delle loro idee anche senza averci mai parlato, discriminiamo non solo per il colore della pelle, ma finanche quello di un vestito, per l’aspetto esteriore, per l’odore, il modo di parlare, il modo di muoversi o atteggiarsi, salvo poi sentirci emarginati o ingiustamente giudicati quando ciò succede nei nostri confronti. E’ naturale, farsi una prima opinione di fronte ad una persona od un avvenimento, è altresì naturale avere primordiali istinti di repulsione o simpatia, sta nella nostra natura  animale, dopo il primo momento però dovrebbe seguire un ragionamento ed un’analisi razionale ed il nostro comportamento essere conseguente a quella logica. Invece spesso non  entriamo nel merito, rimaniamo esterni, in superficie, galleggiando in un’acqua che - anche se sporca - ci garantisca di rimanere a galla senza troppa fatica.
Delle cose vediamo quindi solo una faccia, piana e priva di spessore, ignari e incuranti di quello che c’è sotto, per pigrizia, indolenza, paura di esporsi con un’opinione fuori dal coro.
Con queste premesse spopola quindi la generalizzazione e il qualunquismo ragion per cui secondo il comune linguaggio, che poi diventa comune sentire dando la veridicità per scontata, la violenza aumenta per colpa degli extracomunitari - che fra l’altro ci rubano il lavoro e si accaparrano tutti i sussidi - per certi reati bisognerebbe ripristinare la pena di morte, il tal ragazzo dalle movenze delicate di sicuro è un gay, quella donna che sta abbracciando un amico è certamente fedifraga. Ma qualcuno pensa prima di parlare? E’ più difficile ammettere l’ignoranza che sopportare di esserlo.
Ogni persona ha il diritto al rispetto della propria sfera privata e alla facoltà di essere e comportarsi come vuole a patto che tale condizione non leda l’altrui diritto e l’altrui libertà; la prima epidermica impressione non dovrebbe diventare un giudizio.
Obiettività vorrebbe che le nostre valutazioni entrassero ponderatamente nel merito delle motivazioni che muovono le persone e spingono il verificarsi degli eventi invece i nostri giudizi non seguono affatto criteri di imparzialità ma cambiano a seconda del soggetto cui si riferiscono, soprattutto se sono riferibili alla nostra persona.
La generalizzata superficialità e la mancanza di approfondimento contribuisce a sviluppare un atteggiamento di menefreghismo e di banalizzazione anche nei confronti di argomenti ben più importanti e provocare nella società danni difficili da riparare. Il nostro comportamento è il motore del mondo, ogni piccola cosa ha una causa e un effetto, è più coerente chi dopo attenta riflessione cambia la propria idea che chi ne rimane inflessibilmente ancorato a causa di dogmi, superstizioni, credenze popolari, insomma vincolato a giudizi preconfezionati credendo di dar prova di una fedeltà che non rispecchia nemmeno il propri reali concetti.





sabato 25 ottobre 2014

ILCHAKRADELCUORE

Meravigliosa serata quella di ieri sera a Castel San Giovanni c/o l'ASSOCIAZIONE ILCHAKRADELCUORE - viale Amendola, 4!
Una serata dedicata alla poesia sotto ogni forma espressiva, in un ambiente caloroso e rilassante insieme a Claudio Arzani, poeta inserito nella prima antologia dei poeti piacentini, - Scritture Edizioni - e  a Lucia Cassi con lo yoga della risata e il suono delle campane di cristallo, strumenti utilizzati nella terapia sonora con immediato beneficio.
E' stato fantastico ridere insieme guardandosi e abbracciandosi anche se non ci eravamo mai visti prima, ascoltare le poesie di Arzani lette dalla calda voce di Dalila Ciavattini, lasciarsi penetrare dai suoni energizzanti e requilibranti delle campane, leggere io stessa quattro mie brevi poesie, una delle quali appena composta.
Ho avuto modo di illustrare la filosofia legata alla mia arte di pittura sui sassi predisponendo anche una piccola esposizione dei miei lavori che sono stati molto apprezzati.

Le poesie che ho letto sono:
 Sotto i miei piedi soffice panna
 Prima delle parole
La mia piccola estate

per leggere le quali potete cliccare sul titolo/link che vi rimanda ad una precedente pagina del blog

Vi posto qui di seguito invece l'inedita dal titolo "Chi sono?"



Inevitabilmente deluderò
quella parte di te
che si ostina a pensar bene di me
Chi sono?
Inutile dire chi sono
Sono come mi vedi oggi
Sono come mi senti ora
Sono mille
Sono quanti siete voi oggi
mille tu
e mille io
per mille loro
non per questo non sono io
una e unica
ma quella che vedo
riflessa nel mio benevolo specchio
o nel tuo occhio d’amante
è solo una parte di me
armonicamente unita
alle mille parti di me che voi vedete
perfezione dell’imperfezione
coerenza dell’incongruenza
perché sono viva





Per concludere, complimenti a tutti quanti!
Aggiungerò in seguito qualche foto della serata
Per saperne di più sull'ASSOCIAZIONE ILCHAKRADELCUORE vi rimando alla pagina di blog del mio amico poeta Claudio Arzani venerdi-dalle-poesie-di-arzani-alle-armonie-delle-campane-di-cristallo-di-lucia-cassi/

lunedì 20 ottobre 2014

la vetrina autunnale di "Punto Fiore"


Questa è stata la partenza, sassi che mi sembravano funghi, il gambo sta in piedi da solo e la cappella appoggiata assolutamente in equilibrio






questo è l'arrivo, i miei funghi allestiscono la vetrina autunnale del fiorista Ettore Gelati di "Punto Fiore" via Cavour, 43 - Piacenza




Insieme ai funghi potrete vedere le chiocciole, il riccio e un tronco di legno che di legno non è!