Il barbagianni per me è un uccello bellissimo, ha un piumaggio vario, colorato ed elegante e il disco facciale a cuore.
Quando scelgo un sasso da portare a casa non so perfettamente cosa ne uscirà fino a che, improvvisamente, vedo la forma delinearsi sotto ai miei occhi e il sasso comincia ad avere una vita ancora prima di essere dipinto.
Ecco il sasso nudo, com'era in origine
Ho immaginato di sfruttare il naturale incavo per realizzare la testa leggermente ruotata e il corpo sinuoso di un barbagianni.
Adoro dipingere questi grandi sassi con forme che già paiono sculture, ma naturali, non create dallo scalpello e che appoggiano saldi a terra senza bisogno di supporti o artifizi.
Certo questo sasso è molto pesante e tenerlo in piedi sarebbe stato difficile se non avesse il giusto appoggio!
C'è stato un grosso studio di preparazione perchè, nonostante avessi già bene in mente quello che volevo realizzare, desideravo essere il più precisa possibile nei particolari anche se ovviamente c'è sempre una libera interpretazione dell'immagine che la vista rimanda al cervello che poi è quello che rende un lavoro speciale, altrimenti, bravura a parte, i lavori sarebbero tutti pressochè uguali.
fasi della lavorazione
Il
barbagianni, nome scientifico Tyto alba, appartiene al grande ordine degli
stringiformi che comprende i rapaci notturni dove ritroviamo anche, ad esempio
il gufo e la civetta, ed è
l'unico rappresentante della famiglia Tytonidae in Europa. Il
barbagianni è stato classificato per la prima volta nel 1769 da parte di
Giovanni Scopoli, un naturalista italiano. A differenza di altri uccelli il
barbagianni non corre particolari rischi di estinzione, dal momento che la sua
diffusione è notevole in diverse parti del mondo.
È
interessante il fatto che il barbagianni, a differenza di altri uccelli, sia
considerato un uccello vantaggioso per l'uomo dal momento che, grazie al suo
regime alimentare (roditori e talpe),
contribuisce all'eliminazione di animali dannosi per l'agricoltura,
tant'è che molti agricoltori incoraggiano la presenza dei barbagianni
costruendo dei nidi nei pressi delle coltivazioni. Tutto ciò a dispetto delle
antiquate tradizioni popolari che vedono il barbagianni come portatore di
sventura.
Il
barbagianni ha una mimica del tutto particolare quando avverte l'avvicinarsi di
un pericolo; spiega le ali e praticamente si inchina in modo tale da mostrare
il dorso e ondeggia il capo avanti e indietro, inizia a fischiare ed emette
anche altri suoni; se questo particolare atteggiamento non spaventa chi lo
attacca, si getta in terra e tenta di colpire l'intruso con le zampe.
E' un
uccello che si ritrova in tutti i continenti ad eccezione dell'Antartide e un
po' in tutti gli ambienti, dagli habitat urbani a quelli rurali. In genere non
vive ad alte latitudini e preferisce gli ambienti aperti e richiede delle
cavità dove nidificare quali alberi cavi, fessure nelle rocce ma anche granai,
ruderi, manufatti, ecc. La specie Tyto alba comprende numerosissime subspecie ,
in Italia è presente un po' ovunque, comprese diverse isole minori ad eccezione
delle zone alpine.
Il
barbagianni è un uccello di medie dimensioni tra i rapaci notturni e presenta
dimorfismo sessuale in quanto le femmine sono un po' più grandi dei maschi e si
differenziano anche per il colore del piumaggio in quanto il petto è di solito
di colore bianco ma nella femmina rimane anche macchiettato di puntini neri; il
dorso ha una colorazione color mattone con macchie sparse sulle piume e il
tutto nell'insieme conferisce al barbagianni un aspetto molto elegante e
formale. Tutte le sottospecie hanno parti superiori grigie e ocra. Il
piumaggio è in genere molto luminoso. Il becco è relativamente breve, adunco,
grigio-giallastro.La testa è relativamente grossa, priva di ciuffi, con dischi
facciali a forma di cuore e con occhi marroni-neri, posti anteriormente.
I Tyto alba sono uccelli prevalentemente
stanziali, notturni o crepuscolari. Hanno un grido acuto riconoscibile che dà
fastidio alle orecchie se ci si trova vicino. Stridono come pentole a vapore. Se vengono catturati o
messi alle corde si mettono supini e sgambettano.
Hanno una
vita media allo stato selvatico abbastanza breve (circa 2 anni), mentre possono
vivere molto di più in cattività (16-17 anni circa). Inoltre vengono
utilizzati spesso nella falconeria.
Il barbagianni è terminato, è cosato parecchio lavoro, ma è un impegno che non mi stanca mai.
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