Qui di seguito pubblico in risposta al commento di un'amica alcune "vecchie" poesie già comprese nel mio libro "Frammenti di pensiero"
Una faccia esce distratta
e si ritrova in piazza senza maschera.
E’ nuda
e sente il naturale contatto della pelle
con il vento e con il sole;
ne gode e ne soffre al tempo stesso
perché non v’è abituata.
Ad un tratto anche il tempo cambia
e piove, fa freddo,
ella prova altre sensazioni.
Vorrebbe scaldarsi da un amico,
ma chi fa entrare uno sconosciuto?
Quella volta la faccia affrontò la solitudine
ma mise a frutto l’esperienza
perché era una faccia positiva
Non fu più sola perché trovò se stessa
questa potrei dedicarla ad una persona...
RispondiEliminaè talmente azzeccata che stavolta senza parole ci rimango io.
precisa proprio. e pure puntuale, più di un orologio svizzero.
(uscisse qualche volta senza maschera, senza tutto quel trucco e senza le palpebre nere d'ombretto! che mi verrebbe da toglierglielo con le mani, sporcandomi io piuttosto, pur di vederla senza. si mostrasse per quello che è e la smettesse di nascondersi dietro alla facciata! una maschera di ferro, una corazza, una gabbia. tutta apparenza. però gli occhi, quelli no, non si possono mascherare. gli occhi sono lo specchio dell'anima. solo per osservatori attenti)
davvero, mi piace molto.
e tu sei una cosa bella.
questo è quel genere di lettura che mi accende.
che mi provoca godimento intellettivo puro
e che potrei definire come una specie di "orgasmo" cerebrale (scusa il termine).
io amo questo genere di lettura. non sai quanto.
ti prego, non smettere mai di scrivere.
non smetterei mai di leggerti.
ma "facciata" era il titolo? l'ho visto dopo.
RispondiEliminacioè, l'avevo già visto prima, ma forse non ci ho fatto caso.
e io ho scritto proprio "facciata". ecco...