mercoledì 21 maggio 2014

la scuola che vorrei

Sogno una scuola al contrario
un posto dove non stare rigidi e compassati, ma rilassati e contenti,
impazienti di esprimere i propri sentimenti
Un posto in cui l’errore sia elevato ad un rango superiore
poiché se dall’errore s’impara, bisogna accettarlo, comprenderlo
e forse quasi amarlo;
quell’abbaglio mi aiuterà a ricordare quello che da solo
non riuscivo ad imparare
Sogno una lezione
non preparata dal professore
ma dagli allievi che con le loro curiosità
vogliano conoscere le verità
perché la statura culturale
non si alimenta salendo le scale
Perché le materie devono essere separate
se insieme sono nate?
Storia, geografia, la letteratura
strettamente collegate
insieme andrebbero insegnate
insieme all’arte e alla matematica
materia meravigliosa
che entra in ogni cosa
anche nel nostro viver quotidiano
ma spesso lo dimentichiamo
Tutto necessita una misura
e di questo abbiamo un po’ paura
Ma necessita la paura per evitare la bocciatura?
Non credo, ma il rispetto
non è da misurare ad etto
Bisogna averne in abbondanza
e la materia è  “buona creanza”
esperienza fondamentale
a qualsiasi risultato si voglia arrivare
Aggiungere all’inglese, ma quello parlato -
chè la grammatica che ci ha un po’ stancato -
la lingua dei segni
per poter aiutare chi nella vita
non può parlare.
No a test, quiz, note e punizioni
No alle discriminazioni
Si alle collaborazioni, alle idee, alle invenzioni,
educazione alla salute e alla sessualità per una nuova società
Una scuola aperta che sappia integrare
perchè tutti hanno qualcosa da dare
di conseguenza tutti riceviamo
e la società ne trae un enorme guadagno
Una scuola che invece di etichettare
insegni come si fa ad amare
qualsiasi scelta presa di conseguenza
non sarà fatta per la sopravvivenza
ma per lo sviluppo di un mondo migliore
che tutti quanti l'abbiano a cuore.


Dopo tante riforme della scuola non ci siamo ancora chiesti come mai invece di innalzare il livello culturale dei giovani dobbiamo ancora rincorrere l'abbandono scolastico?
Altro che istruzione per tutta la vita! Hanno spacciato per innalzamento dell'obbligo scolastico una riforma che ha portato quasi allo smantellamento della scuola.
Porte aperte con invito e spinta a entrare ai centri di formazione professionale anche al termine della scuola secondaria di primo grado, possibilità di assolvimento dell'obbligo anche in apprendistato, la scuola pare tornata indietro, molto indietro. Ai tempi dell' avviamento professionale forse era meglio.
Oggi ci sentiamo dire da un Presidente della Provincia "non è un disonore avere un operaio o un diplomato tecnico in famiglia"! Abbiamo ammazzato l'istruzione tecnica fingendo di favorirla per spingere Licei moltiplicati e inventati per "rubarsi" a vicenda gli studenti (quel che vale è il numero).
Mentre la burocrazia aumenta sempre più nonostante le promesse di semplificazione e la trasparenza tanto declamata si è opacizzata, i nostri ragazzi girano per le strade come nei tempi di guerra.
Complice la crisi, crisi dei valori, crisi economica, lavaggio del cervello dei potenti, sembriamo tornati al punto più cupo della storia in cui i ceti  alti della società trovavano conveniente alimentare l'ignoranza piuttosto che la conoscenza e la consapevolezza.
Un ignorante da poter plasmare, comandare, sfruttare ed eliminare dopo l'uso può essere molto comodo e costa solo qualche piccola, banale promessa che poi non deve  nemmeno essere necessariamente mantenuta.
A cosa valgono tutti i monitoraggi, le statistiche che vengono eseguite a gogo, comandate da enti diversi che non si mettono nemmeno d'accordo e tutte hanno una virgola che le differenzia e diversi periodi dell'anno in cui vengono richieste?  Perchè non raccogliere le necessità di tutti gli enti e rendere accessibili i dati richiesti su un data base consultabile direttamente on line? Parliamo tanto d'innovazione tecnologica e informatizzazione della scuola mettendo nelle mani dei piccoli cuccioli un pc al posto di un regolo ma poi, nel concreto, non si è in grado di far funzionare software adeguati alla reale semplificazione del funzionamento amministrativo  snellendo e rendendo realmente trasparenti i rapporti scuola-famiglia. Cosa ne facciamo di tutti questi dati statistici? Potrebbero essere molto importanti per tenere sotto controllo, valutare e prevenire alcune problematiche, ma a mio parere, servono solo a rendere necessari dirigenti che comandano ai loro sottoposti di richiedere statistiche per riempire i loro cassetti e magari rilegarle in qualche bel libro da inserire nel loro curriculum e da spedire in forma cartacea ad altri enti che lo mettono nel cassetto.
Il dato principale da tenere sotto controllo è quello concernente la dispersione, ma dubito che sia mai stato fatto un lavoro veramente organico e produttivo.
Accantonando per  un momento il problema che la scuola italiana non è affatto accattivante, rimane il fatto che la legge prevede che gli studenti assolvano il loro obbligo dopo 10 anni di frequenza scolastica.
Non è tanto difficile accorgersi quali sono i ragazzi che non frequentano la scuola, non sarebbe complicato realizzare un vero monitoraggio su scala nazionale allo scopo di rintracciare i dispersi coinvolgendo i Comuni poichè responsabili della vigilanza dell'assolvimento dell'obbligo. Forse le regole sono anche sufficienti, ma non  sono attese, in ogni modo se i db dei vari Enti ed Istituzioni pubbliche fossero collegati si riuscirebbe ad effettuare controlli più tempestivi, fatte salve ovviamente tutte le norme sulla privacy ecc. ecc.
Invece proseguiamo regalando assolvimenti fasulli dell'obbligo scolastico corredati da bei certificati che comunque attestano zero competenze, lavandocene le mani.
Come fare a insegnare a questi ragazzi e rendere la scuola attraente?
Forse prima di tutto bisognerebbe insegnare i sentimenti, coltivare le passioni, seguire le inclinazioni, concedere la libertà di espressione, libera interpretazione di poesie e arte in genere, indipendentemente dall'istituto prescelto,  muovendosi nelle città, toccando l'insegnamento come se fosse "materia" e collegando le diverse discipline rendendole in tal modo concrete perchè non rimangano nell'aria come parole vuote. 
L' inglese dovrebbe essere più che altro parlato acquisendo un vocabolario il più ampio possibile, solo così sarà più facile imparare ad esprimersi, se mancano le parole manca tutto!
Il compito principale a casa dovrebbe essere leggere, a scuola tanto esercizio pratico svolto insieme e poi tanto movimento fisico, educazione alla salute ed alla sessualità.
Forse da piccoli, quando i tabù ancora non ci pesavano, eravamo più stimolati.
Ognuno di noi ha dolcissimi ricordi delle scuole inferiori, inferiori di nome ma non d'importanza, le scuole che gettano la base per il futuro, piattaforma di lancio, ma per proseguire il volo serve il carburante!
Ma perchè eravamo tanto contenti di andare a scuola ?
Perchè era stimolato veramente l' interesse per l'apprendimento, ogni cosa nuova era buon cibo e si sa le giovani menti hanno molto appetito!
Il contatto umano era tenuto in alta considerazione, la collaborazione fra compagni favorita, era possibile esprimersi senza essere mal  giudicati perchè era ammessa l'ignoranza, benvoluta l'iniziativa, tollerato dire cose "sconvenienti" e concesso il movimento perchè i bimbi poco sopportano di stare fermi, i banchi all'occorrenza spostati col docente in mezzo come in una tavola imbandita.
Credo che i giovani siano soffocati dai pregiudizi e dai luoghi comuni, diamo più fiducia ad un condannato all'ergastolo che può uscire per buona condotta che ad un ragazzo con scarso rendimento scolastico, gli tarpiamo le ali. Mi rendo conto che siano anni difficili per tutti, ma la scuola non può sottrarsi dalla sua funzione educativa altrimenti non ha ragione di esistere, la sua responsabilità non può essere declinata e restituita tutta alla famiglia. Tutta la società insieme deve collaborare per sostenere la gioventù nella crescita e ascoltare quello che ci vuole trasmettere. Purtroppo noi invece lasciamo loro un'eredità molto negativa che inevitabilmente condizionerà il loro futuro.
La scuola dovrebbe educare alla libertà,  materia  base della convivenza civile che si ottiene solo tramite il rispetto degli altri e quindi delle regole che la comunità si è data, senza di questa la libertà personale è solo un'utopia.
Rispetto, è per me la parola chiave per aprire le porte della conoscenza.

sabato 17 maggio 2014

i sassi della mia casa


Amo tutti i sassi che compongono la mia casa
Lo spazio che occupano
la varietà di colori e sfumature
la loro forma e le loro imperfezioni
Analizzo le motivazioni
fortuite o fortemente volute
del posto che occupano nella mia vita
e li amo ancora di più
sia che il caso me li abbia fatti trovare dinanzi alla porta
sia che li abbia cercati con determinazione e impegno
Li ho calpestati
accarezzati
puliti
levigati con lo sguardo
ho ammirato il loro colore cambiare con l’intensità della luce solare
mi sono ferita con le loro parti accuminate
scivolata
riparata
nascosta o innalzata  come su di un piedistallo
refrigerata al contatto con la nuda pelle
riscaldata con l’energia del sole da loro accumulata
e generosamente restituita a me
Amo tutti i sassi che compongono la mia casa
uno per uno …
li ho calpestati
accarezzati
puliti
levigati con lo sguardo...




giovedì 8 maggio 2014

ancora una verina al "Punto fiore"- gatti, gatti, gatti!

Credo di non essere una brava fotografa, di sicuro non riesco a fotografare le vetrine senza imprimere anche la mia immagine, comunque sono orgogliosa di farvi vedere un'altra vetrina allestita da Ettore Gelati - "PUNTO FIORE" - C.so Cavour 43/a per la festa della mamma. 

Naturalmente tutti i gatti sono miei sassi, sassoni, sassini ........in foto veramente non rende bene, che ne dite di andarla a vedere di persona? Magari ne approfittate per acquistare un magnifico fiorellino per la vostra mamma!



















nella foto c'è anche la mia mitica bici!