lunedì 27 novembre 2017

LA GRANDE GUERRA eventi poesie testimonianze dal fronte





l'immagine è a cura di Edoardo Arzani (disegnatore/fumettista)


Questa è la lettera che ho immaginato di scrivere a mio marito al fronte:


Marito caro,
vi scrivo queste parole per raccontarvi dello nostro quotidiano perché meglio così mi pare di avere la vostra persona accanto come fosse qui al posto suo.
Sono a darvi rassicurazione che, non ostante lo rincaro de li prezzi, i nostri figliuoli non hanno da privarsi di cibarie gustose ch’aiutano loro stessi a preparare raccogliendo pei campi erbe saporite e che dei legumi abbiamo imparato a godere financo le bucce con ricette nove .
Mario, alla scola elementare, tanto impara e sì bravo patriota vorrebbe divenire, ma quel morir contento ch’el maestro lesse nel libro del burattino Pinocchio  gli arrecò  turbamento  sapendovi egli al fronte.
Fiero va del padre ma tanto gli mancate e pur io non difetto di pensarvi sofferente al freddo de la trincea.
Il piccolo Giulio giuoca, ma si preserva di saltar la corda per non guastar le scarpe.
Vi nutrite a sufficienza? Avete di che coprirvi bene? Che dovete tenervi in forze per tornare qui ove immagino la presenza vostra al di sopra di tutto  l’imbrunire e talvolta, la notte, m’inquieta il sonno.
Non vi molestate per me chè son donna e lavoro in fabbrica,  v’assicuro che ciò  non v’arreca disonore alcuno e con questo m’ allegro di far la parte mia pella famiglia e pella patria.
Gli operai colleghi non mancan rispetto pella persona mia e vostro suocero attende instancabilmente ch’al onor della famiglia abbiano riguardo.
Sì ch’ogni guerra ingiusta pare se non all’alte menti e soverchiare li ordini non si puote vi prego di preservare la vita vostra sopr’ ogni altra cosa.
Con rispettoso affetto
La Vostra sposa



successivamente ho letto la  poesia  "Lacrime di sapone" (cliccare sul link)


La performance è stata ripetuta anche Sabato 11 novembre 2017 a Castell'arquato in occasione della presentazione del libro "Storia della Brigata Piacenza" di Filippo Lombardi e Ippolito Negri. 

Per vedere  e ascoltare tutta la piece cliccare sul link sottostante



venerdì 27 gennaio 2017

TOMBOLO




Sto leggendo questo libro con mia nipote Agata, la storia è simpatica ed educativa, ma, se devo essere sincera, ho acquistato il libro principalmente perchè parla di un "gufo" e perchè ha bellissime illustrazioni anche se tutte in bianco e nero eccetto la copertina.
Non riesco a spiegarmi però perchè l'illustratrice abbia scelto di raffigurare il barbagianni Tombolo, protagonista della storia, con i ciuffi auricolari tipici dei gufi quando invece i barbagianni ne sono totalmente privi. Capisco che una sorta di "licenza poetica" si possa estendere ad un disegnatore ma credo che la caricatura, benchè simpaticissima, potesse essere più verosimile.


 questo è il mio Tombolo