giovedì 30 ottobre 2014

Civettare? E' meglio in due!

Da tempo cercavo un sasso adatto per farne una coppia di civette strette strette.

L'ho trovato ed ecco cosa ne è uscito!









particolari piumaggio
 



mercoledì 29 ottobre 2014

telepatia

Di sicuro anche a voi sarà capitato qualche volta di essere assorti nei vostri pensieri, in assoluto silenzio e  che qualcuno lì accanto vi domandasse che cosa avete detto.
Quando mi è accaduto ho avuto l’impressione che quella persona stesse ricevendo messaggi dal mio cervello, un flusso di dati in entrata non decodificati, un linguaggio criptato non facile da comprendere, avesse quindi la percezione di una comunicazione in corso senza capirne il senso, come fossero parole giunte da lontano.
Questa eventualità mi ha sempre affascinata, da bambina fantasticavo di un mondo in cui si potessero trasmettere i pensieri telepaticamente e spostare gli oggetti con la telecinesi. Ho sempre creduto che il nostro cervello avesse potenzialità sconosciute al nostro popolo, ma dominio di antiche popolazioni estinte, non poteri sovrannaturali quindi, ma viceversa, capacità dimenticate e cancellate dal progressivo allontanamento della naturalità dalla nostra vita quotidiana pervasa dalla tecnologia e dal commercio inteso nella sua accezione più negativa.
In alcune mie poesie il tema principale è la nudità, non mi interessa confondere le acque con lucidi specchi che riflettono facendo risplendere meravigliose luci che colpiscono e abbagliano ma senza far trasparire quello che sta dietro.
Ciò non toglie che anche se sono convinta che a volte ci si capisca anche senza parole e che aspiri ad essere persona trasparente ancorchè a volte incongruente, oggi penso che la facoltà di leggere nel pensiero - attiva o passiva - sarebbe una vera e propria tortura. 
Nel caso in cui l’avessimo saputo fare nel passato, perdere questa facoltà la considero  una conquista dell’evoluzione della specie.
Immaginate quale limitazione della libertà di pensiero avremmo se tutti potessero leggerci dentro! Qui non si discute di sincerità, ma di libertà.
Una persona, dentro di sè, deve essere libera di elucubrare ciò che desidera, di viaggiare con la propria fantasia senza subire condizionamenti di alcun genere, fare, disfare, provare, ripensarci, immaginare - per il solo gusto di farlo- le cose più “impensabili”.
Insomma, anche se certi gesti o alcuni silenzi a volte valgono più delle parole e l'espressione verbale risulta faticosa e imperfetta, passibile di errori e erronee interpretazioni, ben vengano le parole,  le loro eventuali rettifiche e  precisazioni

martedì 28 ottobre 2014

PREGIUDIZI


Se analizzassimo con sincerità i meccanismi che alimentano il nostro pensiero e che spingono il nostro agire ci accorgeremmo che sono in gran parte dettati dal pregiudizio e dalla discriminazione anche se inconsapevole.
La discriminazione, da non confondere col sano discernimento, segno di accorta valutazione e attenta riflessione, ma al contrario, trattamento che crea disparità e disuguaglianze, emarginazione e penalizzazione, ancorchè non concretizzata con fatti brutali abbatte la qualità della vita favorendo un clima ostile e ripercussioni psicologiche negative sia nei confronti del discriminato che nei confronti di chi è costretto a subire situazioni che non condivide anche se non direttamente interessato.
Discriminazione, ancora da non confondere con l’errore di giudizio, esercizio di quotidiana e normale fallibilità umana, sbaglio che è impossibile correggere ed eliminare dall’elenco delle nostre imperfezioni.
I preconcetti invece sono giudizi costituiti prima di fare una valutazione oggettiva, generati su stati d’animo irrazionali e quindi si possono eliminare dal nostro modo di ragionare, possiamo rieducarci, con un po’ di buona volontà a ponderare con obiettività.
Gran parte dei pregiudizi sono dettati dai condizionamenti che subiamo da tanto tempo e che alimentano un comportamento qualunquista generalizzato.
Nella vita quotidiana possiamo contare migliaia di volte in cui ci lasciamo andare a luoghi comuni triti e ritriti, per comodità, per convenzione, per evitare di prendere una posizione.
Riportiamo osservazioni fatte da altri e non verificate incuranti che possano screditare qualcuno.
Quasi temessimo un contagio, ci scostiamo dalle persone che apparentemente non rientrano nei nostri parametri di “bellezza”, intelligenza, prestigio sociale, ideologia mostrando un atteggiamento polemico e critico, spostiamo il nostro interesse dai reali problemi, la povertà, la legalità, la violenza, le altrui necessità,  per non affrontarli. Non una critica costruttiva volta all’approfondimento della conoscenza, ma un giudizio negativo inappellabile e ingiustificato.
Già il primo giorno di lavoro definiamo fannulloni colleghi mai conosciuti solo per sentito dire, etichettiamo persone a causa delle loro idee anche senza averci mai parlato, discriminiamo non solo per il colore della pelle, ma finanche quello di un vestito, per l’aspetto esteriore, per l’odore, il modo di parlare, il modo di muoversi o atteggiarsi, salvo poi sentirci emarginati o ingiustamente giudicati quando ciò succede nei nostri confronti. E’ naturale, farsi una prima opinione di fronte ad una persona od un avvenimento, è altresì naturale avere primordiali istinti di repulsione o simpatia, sta nella nostra natura  animale, dopo il primo momento però dovrebbe seguire un ragionamento ed un’analisi razionale ed il nostro comportamento essere conseguente a quella logica. Invece spesso non  entriamo nel merito, rimaniamo esterni, in superficie, galleggiando in un’acqua che - anche se sporca - ci garantisca di rimanere a galla senza troppa fatica.
Delle cose vediamo quindi solo una faccia, piana e priva di spessore, ignari e incuranti di quello che c’è sotto, per pigrizia, indolenza, paura di esporsi con un’opinione fuori dal coro.
Con queste premesse spopola quindi la generalizzazione e il qualunquismo ragion per cui secondo il comune linguaggio, che poi diventa comune sentire dando la veridicità per scontata, la violenza aumenta per colpa degli extracomunitari - che fra l’altro ci rubano il lavoro e si accaparrano tutti i sussidi - per certi reati bisognerebbe ripristinare la pena di morte, il tal ragazzo dalle movenze delicate di sicuro è un gay, quella donna che sta abbracciando un amico è certamente fedifraga. Ma qualcuno pensa prima di parlare? E’ più difficile ammettere l’ignoranza che sopportare di esserlo.
Ogni persona ha il diritto al rispetto della propria sfera privata e alla facoltà di essere e comportarsi come vuole a patto che tale condizione non leda l’altrui diritto e l’altrui libertà; la prima epidermica impressione non dovrebbe diventare un giudizio.
Obiettività vorrebbe che le nostre valutazioni entrassero ponderatamente nel merito delle motivazioni che muovono le persone e spingono il verificarsi degli eventi invece i nostri giudizi non seguono affatto criteri di imparzialità ma cambiano a seconda del soggetto cui si riferiscono, soprattutto se sono riferibili alla nostra persona.
La generalizzata superficialità e la mancanza di approfondimento contribuisce a sviluppare un atteggiamento di menefreghismo e di banalizzazione anche nei confronti di argomenti ben più importanti e provocare nella società danni difficili da riparare. Il nostro comportamento è il motore del mondo, ogni piccola cosa ha una causa e un effetto, è più coerente chi dopo attenta riflessione cambia la propria idea che chi ne rimane inflessibilmente ancorato a causa di dogmi, superstizioni, credenze popolari, insomma vincolato a giudizi preconfezionati credendo di dar prova di una fedeltà che non rispecchia nemmeno il propri reali concetti.





sabato 25 ottobre 2014

ILCHAKRADELCUORE

Meravigliosa serata quella di ieri sera a Castel San Giovanni c/o l'ASSOCIAZIONE ILCHAKRADELCUORE - viale Amendola, 4!
Una serata dedicata alla poesia sotto ogni forma espressiva, in un ambiente caloroso e rilassante insieme a Claudio Arzani, poeta inserito nella prima antologia dei poeti piacentini, - Scritture Edizioni - e  a Lucia Cassi con lo yoga della risata e il suono delle campane di cristallo, strumenti utilizzati nella terapia sonora con immediato beneficio.
E' stato fantastico ridere insieme guardandosi e abbracciandosi anche se non ci eravamo mai visti prima, ascoltare le poesie di Arzani lette dalla calda voce di Dalila Ciavattini, lasciarsi penetrare dai suoni energizzanti e requilibranti delle campane, leggere io stessa quattro mie brevi poesie, una delle quali appena composta.
Ho avuto modo di illustrare la filosofia legata alla mia arte di pittura sui sassi predisponendo anche una piccola esposizione dei miei lavori che sono stati molto apprezzati.

Le poesie che ho letto sono:
 Sotto i miei piedi soffice panna
 Prima delle parole
La mia piccola estate

per leggere le quali potete cliccare sul titolo/link che vi rimanda ad una precedente pagina del blog

Vi posto qui di seguito invece l'inedita dal titolo "Chi sono?"



Inevitabilmente deluderò
quella parte di te
che si ostina a pensar bene di me
Chi sono?
Inutile dire chi sono
Sono come mi vedi oggi
Sono come mi senti ora
Sono mille
Sono quanti siete voi oggi
mille tu
e mille io
per mille loro
non per questo non sono io
una e unica
ma quella che vedo
riflessa nel mio benevolo specchio
o nel tuo occhio d’amante
è solo una parte di me
armonicamente unita
alle mille parti di me che voi vedete
perfezione dell’imperfezione
coerenza dell’incongruenza
perché sono viva





Per concludere, complimenti a tutti quanti!
Aggiungerò in seguito qualche foto della serata
Per saperne di più sull'ASSOCIAZIONE ILCHAKRADELCUORE vi rimando alla pagina di blog del mio amico poeta Claudio Arzani venerdi-dalle-poesie-di-arzani-alle-armonie-delle-campane-di-cristallo-di-lucia-cassi/

lunedì 20 ottobre 2014

la vetrina autunnale di "Punto Fiore"


Questa è stata la partenza, sassi che mi sembravano funghi, il gambo sta in piedi da solo e la cappella appoggiata assolutamente in equilibrio






questo è l'arrivo, i miei funghi allestiscono la vetrina autunnale del fiorista Ettore Gelati di "Punto Fiore" via Cavour, 43 - Piacenza




Insieme ai funghi potrete vedere le chiocciole, il riccio e un tronco di legno che di legno non è!












martedì 7 ottobre 2014

di sicuro non brucia!



Questo è l'ultimo sasso colorato per la vetrina di "Punto fiore", rappresenta un legno, forse per foto non si capisce bene, ma non è poi così male!
Domani porto tutto dal fiorista per predisporre la vetrina, non appena sarà pronta vi avviso con un nuovo post de "La vetrina d'autunno" di "Punto Fiore". A presto!





ecco il materiale pronto per il trasferimento