sabato 26 gennaio 2013

parole e gesti


Galleggio in questo mare di espressioni
verbali
del volto
dei gesti
Mi smarrisco
non vedo i contorni dell’orizzonte
Si chiamano espressioni
Che cosa strana …
Espressione è ciò che si esterna quindi ha una forma
ma questa forma non ha contorni definiti
e non ha una soluzione
Le parole che più chiaramente si esprimono
e da tutti interpretabili
sono trappole
che ti racchiudono in una forma
in cui ti senti  stretto  e ti manca l’aria
A volte sono catene,
e anche se lo spazio è un po’ più ampio
il tuo desiderio di libertà è più grande
del limite di movimento che ti consentono
Non si può sperare di eliminare questa convenzione
utile e pericolosa
come la paura

martedì 22 gennaio 2013

un altro sasso diventa gufo




Questa è la mia fabbrica dei sassi preferita; sono sul greto del fiume Trebbia in loc. Confiente di Cortebrugnatella (PC), qui ho raccolto il sasso che vedete nella mia mano e che ho iniziato a dipingere la settimana scorsa.

dopo averlo portato a casa e lavato con cura

ho tratteggiato i "fondamentali" della testa

poi ho dipinto di bianco gli occhi perchè risultasse più brillante il giallo dell'iride
e ho invece colorato di marrone lo sfondo del corpo

 dopo ho  proseguito con le piumine della testa stratificandole con i colori che ho scelto: bianco, nero, terra         d'ombra bruciata, terra di siena naturale, ocra gialla e giallo di napoli

 poi sono passata al piumaggio del petto, alle ali e al retro

ho variato la posizione delle pupille perchè anche se erano  più simpatiche le avevo fatte come se la testa fosse alzata verso l'alto mentre invece fissa avanti a sè







Guardate come si sente a proprio agio in mezzo alla neve!






lunedì 14 gennaio 2013

dimenticarti





A volte sono carica di energia
e sentirti ancora amico
è gioia incontrollabile
esce da ogni mia molecola
e si espande
percepibile da ogni senso
mio e altrui
quasi fosse possibile toccarla
A volte sono stanca
penso che provare a dimenticarti sia un vero e proprio lavoro
faticoso e senza sosta
in quanto a ricordarti non devo neanche pensare
mi viene naturale come respirare
ogni sforzo per distrarmi
mi trova già consapevole dell'impossibilità
sia di poterti cancellare
che di  poterti trattenere
in qualche modo
ancora a lungo

venerdì 11 gennaio 2013

un gufo comune "fuori dal comune"




Dopo aver terminato il "gattone in sovrappeso" ho iniziato questo lavoro che mi ha particolarmente appassionato. Mi piace tantissimo dipingere i gufi e quindi passo molto tempo a studiare prima le foto e le notizie naturalistiche che li riguardano per cui diventa un lavoro piuttosto impegnativo. Nonostante questo e in considerazione del fatto che coltivo questo mio interessi solo nei ritagli di tempo, devo dire che ho terminato questo sasso relativamente presto. Quando una mia opera mi entusiasma molto non vedo l'ora di finirla, quasi come se avessi timore che l'estro svanisse e poi, parliamoci chiaro, io sono così di carattere, un pò impulsiva e quindi seguo il mio istinto anche se capisco che non è un pregio.


Ecco le varie fasi della lavorazione in successione:

 Questo è il sasso che ho scelto, l'avevo in casa ormai da anni, era tanto tempo che accarezzavo l'idea di farne un gufo fino a quando finalmente l'ho visto nella giusta angolazione, ho incontrato alcune bellissime fotografie che mi hanno aiutato ad interpretarlo ed è scoccata la scintilla!



Il sasso dopo la prima mano di colore base



ho scelto questa posizione per la testa, leggermente storta e ho tratteggiato le linee essenziali con la matita


poi le ho ripassate di nero con il pennellino sottile


In questa foto potete vedere a lato del sasso la foto che mi ha ispirato maggiormente: un gufo comune.
Qui ho già fatto sul musetto centinaia di tratteggi per simulare le piume di tante tonalità di colori pian piano sovrapposti
 e questo è il risultato



poi ho cominciato con le piume del petto


successivamente con le penne delle ali


anche qui si può vedere nello sfondo sul computer una foto che mi ha aiutato


le penne dall'altro lato


poi ho dipinto il retro rispettando l'andamento della testa inclinata

ed ecco il gufo finito 


 particolare della testa


particolare dei ciuffi auricolari




  particolare della coda



e adesso? avete visto dove se ne è volato?



cu cu!


è già in giardino!


vi sembra un gufo comune?










sabato 5 gennaio 2013

uomo o animale?



Prendo spunto dal fatto che su facebook molte persone pubblicano frasi che vantano gli animali come esseri viventi migliori dell’uomo, che dell’uomo hanno tutti i pregi ma nessun difetto. Molto semplicemente pensiamo che gli animali, essendo tali, rispondano solo all’istinto della natura e pertanto non possano agire in un modo non equilibrato rispetto al sistema mondo, mentre l’uomo potendo esprimere la propria volontà deliberatamente maligna può sconvolgerne l’armonia naturale. Volendo, possiamo proprio distruggere il mondo in un attimo.
Se paragoniamo il comportamento animale con quello umano, non si discosta poi tanto. La vita è per tutti una lotta alla sopravvivenza e per non soccombere ci sono alcune possibilità. L’uomo, come l’animale è per lo più un essere sociale e ha bisogno di convivere con altri della stessa specie. Il gruppo è normalmente guidato da un capo e fino a quando c’è accordo e rispetto delle regole, tutto il branco riesce a vivere tranquillamente. A volte succede che un elemento della compagine ritenga di avere migliori doti per capeggiare per cui si scatena una lotta fra i due contendenti per i quali si formeranno altrettanti gruppi di sostenitori e vincerà il più forte. Può verificarsi che il capo abusi o maltratti senza apparente motivo una certa categoria del gruppo sociale (ad esempio le femmine, i cuccioli o gli animali più deboli).
Spesso i maschi uccidono i cuccioli perché non sono in grado di riconoscere i loro stessi figli e vogliono coprire subito la femmina per garantirsi una propria prole, a volte anche gli animali domestici, quelli più vicini a noi lo fanno, anzi capita pure che le femmine si nutrano dei propri neonati oppure li abbandonino al loro destino ossia la morte. Capita che lo facciano perché non sono abbastanza forti per allevarli tutti in caso di una numerosa cucciolata, le mamme possono avere poco latte, il parto sia avvenuto in una stagione sbagliata e non ci sia sufficiente cibo, qualche piccolo sia troppo debole per farcela e non valga la pena di spendere energie che possono essere indirizzate verso i più vitali che avranno più probabilità di crescere sani.
Gli animali ammazzano per mangiare, un carnivoro non diventa vegetariano e poi a voler essere eccessivi anche i vegetali sono esseri viventi, ma gli esseri viventi si nutrono spesso di altri esseri viventi e a questo non abbiamo trovato ancora altra soluzione. Se ciò non fosse salterebbe tutta la catena alimentare e si provocherebbe uno squilibrio tale che equivarrebbe alla morte certa del pianeta.
Si ammazzano anche durante lotte di potere, per avere una femmina, per il cibo, a volte sono cannibali, a volte aggrediscono l’uomo che vedono come preda o come aggressore. Si sa, gli animali a volte sono imprevedibili, fanno del male anche a chi gli fa del bene, un motivo ci sarà ma spesso è imperscrutabile.
Insomma, alla luce di queste considerazioni, immedesimiamoci un po’ in queste casistiche e valutiamo, vedete qualche analogia con noi?
Qualcuno dice che dovremmo essere come gli animali perché valuta il lato dolce, romantico e leggendario delle favole, ma se guardiamo obiettivamente il comportamento animale, ci possiamo riconoscere in ogni atteggiamento perché siamo parti della stessa storia.
Certo noi, in qualità di esseri pensanti che hanno avuto un’evoluzione complessa e importante, dovremmo ricordare le esperienze fatte, trarre insegnamenti dagli errori passati, insomma continuare il nostro processo di crescita intesa come miglioramento e invece continuiamo a girare in un vortice che ci riporta spesso indietro come se non fossimo mai progrediti.
Gli animali sono migliori di noi perché sono senza colpa, perché seguono la loro natura, scevri delle nostre elucubrazioni cerebrali, l’uomo fa più male perché la natura gli ha donato un cervello pensante, che lo fa sentire superiore a tutto e lo usa per ottenere i suoi scopi animali nel migliore dei modi. Forse non dovremmo assomigliare di più agli animali ma dovremmo essere più umani.
Dovremmo avere una marcia in più ed essere più coerenti.
Non si può  preservare gli animali ed essere crudeli con gli umani, essere animalisti e avere animali domestici con il pedigree. Li trasformiamo da sempre in gingilli di dubbia bellezza creando razze nuove che poi chiamiamo “pure” lasciando che queste bestiole soffrano per danni geneticamente creati da noi. Li addomestichiamo rovinando a volte la loro vita e non  potendo dettare regole nella loro società, li castriamo rendendoli passivi e remissivi.
Siamo pieni di contraddizioni, ogni nostra azione, ogni nostra decisione, cozza contro i nostri ideali, e  l'ideale, lo dice la parola stessa, è un valore astratto, teorico che per essere armonizzato con una realtà vivibile deve bandire il più possibile le posizioni estreme, gli eccessi. 
C’è chi dice che per amare gli animali non bisogna mangiare carne, ma anche noi siamo animali, siamo onnivori ma la nostra natura è  carnivora.
C’è chi dice che non bisognerebbe comprare borse o scarpe di pelle ecc…, forse preferirebbe utilizzare solo plastica?
C’è chi dice che se si amano gli animali bisogna castrarli per evitare tutti i problemi legati all'esagerata proliferazione ad esempio delle colonie feline, o alla difficoltà di allevare un animale che conservi i suoi istinti primari, ma se ci pensate bene, privarli del sesso  è uno strano modo di amare. 
C’è chi abolirebbe la caccia, ma, se ben disciplinata, ha anch’essa lo scopo di mantenere in equilibrio il numero dei capi perché mancando i predatori una popolazione non prevalga troppo a discapito della sua stessa salute. Un equilibrio che noi uomini raggiungiamo con la contraccezione o l’aborto che, a volte, non ha nemmeno nobili scopi, ma a volte e ripeto solo a volte si trasforma in un mero fatto egoistico. Pensate che qualcuno è riuscito perfino a giustificare le guerre con questo scopo.
Siamo razzisti anche nei confronti degli animali, spesso scegliamo il più bello, il più docile oppure il più aggressivo a seconda del nostro scopo, li demonizziamo o li difendiamo a spada tratta. Difendiamo il lupo a patto che stia nel suo bosco!
C’è chi dice che è contro la cattività, ma poi “possiede” un cane o un gatto che si sono talmente umanizzati stando sempre in casa che fanno addirittura i loro bisogni utilizzando la tazza del water.
Voi direte, beh anche a me se scappa e sono in un bosco la faccio dietro a un albero! Forse è la stessa cosa, non so.
Ognuno ha il proprio punto di vista e nelle cose ci vuole sempre il buon senso e la mediazione, nessuno va mai portato troppo in alto o troppo in basso. Essere categorici e rigorosi se con questo s’intende essere dogmatici ed intransigenti non è il modo giusto, giusto sarebbe far si che le regole della nostra civiltà si adoperassero per rispettare e preservare i più deboli, animali e non e che queste norme venissero osservate da tutti.
Con questo mio scritto non voglio colpevolizzare gli animali, affatto,  il problema sta proprio nel fatto che l’uomo è un animale!



martedì 1 gennaio 2013

Un gattone in sovrappeso



Il giorno 27 del mese di dicembre dell'anno appena concluso, ho iniziato questo lavoro su un enorme sasso, il problema non è stata la grandezza ma soprattutto la pesantezza! Ho veramente rischiato  che si rompesse il tavolino sul quale è stato appoggiato per permettermi di lavorare, se avessi dovuto spostarlo da sola non ce l'avrei mai fatta, per questo ringrazio mio marito Mario che rende realizzabili le mie pazze idee!


questo è il sasso "nudo"

Qui invece ho già dato una prima mano di bianco come sottofondo. Anche questo sasso, nonostante la forma ovale così dolce, non è liscio ma presenta numerosissimi avvallamenti. Occorre insistere molto con il pennello per farvi entrare bene il colore. Alcuni stuccano i buchi ma è un procedimento che non voglio fare perchè altera la materia su cui voglio lavorare, a me piace che sia naturale e anche se il risultato finito sarebbe sicuramente migliore, cozzerebbe con la mia filosofia della pittura su sasso.




Su questa pietra voglio realizzare un gattone per cui, utilizzando una matita HB, abbozzo un disegno minimale del felino


Il micio comincia a "uscire" dal sasso, ma ci vorrà ancora qualche giorno prima di vederlo finito perchè, oltre a non poterci lavorare a tempo pieno, risulta stancante ricoprire pelo dopo pelo tutta la superficie dell'enorme pietra, bisogna intervallare con qualche pausa


Quando però devo concludere un lavoro, non riesco a distaccarmene più di tanto e quasi fossimo calamitati siamo attratti l'uno dall'altro


Cosa ne dite, così può andare?


Non mi resta che spruzzargli la vernicetta protettiva 





Adesso aspetterà l'Epifania e poi si trasferirà a casa dell'amico Carlo in loc Tuna di Gazzola (PC)
Lì avrà moltissimo spazio!