Prendo spunto dal fatto che su facebook molte persone pubblicano frasi che vantano gli animali come esseri viventi migliori dell’uomo, che dell’uomo hanno tutti i pregi ma nessun difetto. Molto semplicemente pensiamo che gli animali, essendo tali, rispondano solo all’istinto della natura e pertanto non possano agire in un modo non equilibrato rispetto al sistema mondo, mentre l’uomo potendo esprimere la propria volontà deliberatamente maligna può sconvolgerne l’armonia naturale. Volendo, possiamo proprio distruggere il mondo in un attimo.
Se paragoniamo il comportamento animale con quello umano, non si discosta poi tanto. La vita è per tutti una lotta alla sopravvivenza e per non soccombere ci sono alcune possibilità. L’uomo, come l’animale è per lo più un essere sociale e ha bisogno di convivere con altri della stessa specie. Il gruppo è normalmente guidato da un capo e fino a quando c’è accordo e rispetto delle regole, tutto il branco riesce a vivere tranquillamente. A volte succede che un elemento della compagine ritenga di avere migliori doti per capeggiare per cui si scatena una lotta fra i due contendenti per i quali si formeranno altrettanti gruppi di sostenitori e vincerà il più forte. Può verificarsi che il capo abusi o maltratti senza apparente motivo una certa categoria del gruppo sociale (ad esempio le femmine, i cuccioli o gli animali più deboli).
Spesso i maschi uccidono i cuccioli perché non sono in grado di riconoscere i loro stessi figli e vogliono coprire subito la femmina per garantirsi una propria prole, a volte anche gli animali domestici, quelli più vicini a noi lo fanno, anzi capita pure che le femmine si nutrano dei propri neonati oppure li abbandonino al loro destino ossia la morte. Capita che lo facciano perché non sono abbastanza forti per allevarli tutti in caso di una numerosa cucciolata, le mamme possono avere poco latte, il parto sia avvenuto in una stagione sbagliata e non ci sia sufficiente cibo, qualche piccolo sia troppo debole per farcela e non valga la pena di spendere energie che possono essere indirizzate verso i più vitali che avranno più probabilità di crescere sani.
Gli animali ammazzano per mangiare, un carnivoro non diventa vegetariano e poi a voler essere eccessivi anche i vegetali sono esseri viventi, ma gli esseri viventi si nutrono spesso di altri esseri viventi e a questo non abbiamo trovato ancora altra soluzione. Se ciò non fosse salterebbe tutta la catena alimentare e si provocherebbe uno squilibrio tale che equivarrebbe alla morte certa del pianeta.
Si ammazzano anche durante lotte di potere, per avere una femmina, per il cibo, a volte sono cannibali, a volte aggrediscono l’uomo che vedono come preda o come aggressore. Si sa, gli animali a volte sono imprevedibili, fanno del male anche a chi gli fa del bene, un motivo ci sarà ma spesso è imperscrutabile.
Insomma, alla luce di queste considerazioni, immedesimiamoci un po’ in queste casistiche e valutiamo, vedete qualche analogia con noi?
Qualcuno dice che dovremmo essere come gli animali perché valuta il lato dolce, romantico e leggendario delle favole, ma se guardiamo obiettivamente il comportamento animale, ci possiamo riconoscere in ogni atteggiamento perché siamo parti della stessa storia.
Certo noi, in qualità di esseri pensanti che hanno avuto un’evoluzione complessa e importante, dovremmo ricordare le esperienze fatte, trarre insegnamenti dagli errori passati, insomma continuare il nostro processo di crescita intesa come miglioramento e invece continuiamo a girare in un vortice che ci riporta spesso indietro come se non fossimo mai progrediti.
Gli animali sono migliori di noi perché sono senza colpa, perché seguono la loro natura, scevri delle nostre elucubrazioni cerebrali, l’uomo fa più male perché la natura gli ha donato un cervello pensante, che lo fa sentire superiore a tutto e lo usa per ottenere i suoi scopi animali nel migliore dei modi. Forse non dovremmo assomigliare di più agli animali ma dovremmo essere più umani.
Dovremmo avere una marcia in più ed essere più coerenti.
Non si può preservare gli animali ed essere crudeli con gli umani, essere animalisti e avere animali domestici con il pedigree. Li trasformiamo da sempre in gingilli di dubbia bellezza creando razze nuove che poi chiamiamo “pure” lasciando che queste bestiole soffrano per danni geneticamente creati da noi. Li addomestichiamo rovinando a volte la loro vita e non potendo dettare regole nella loro società, li castriamo rendendoli passivi e remissivi.
Siamo pieni di contraddizioni, ogni nostra azione, ogni nostra decisione, cozza contro i nostri ideali, e l'ideale, lo dice la parola stessa, è un valore astratto, teorico che per essere armonizzato con una realtà vivibile deve bandire il più possibile le posizioni estreme, gli eccessi.
C’è chi dice che per amare gli animali non bisogna mangiare carne, ma anche noi siamo animali, siamo onnivori ma la nostra natura è carnivora.
C’è chi dice che non bisognerebbe comprare borse o scarpe di pelle ecc…, forse preferirebbe utilizzare solo plastica?
C’è chi dice che se si amano gli animali bisogna castrarli per evitare tutti i problemi legati all'esagerata proliferazione ad esempio delle colonie feline, o alla difficoltà di allevare un animale che conservi i suoi istinti primari, ma se ci pensate bene, privarli del sesso è uno strano modo di amare.
C’è chi abolirebbe la caccia, ma, se ben disciplinata, ha anch’essa lo scopo di mantenere in equilibrio il numero dei capi perché mancando i predatori una popolazione non prevalga troppo a discapito della sua stessa salute. Un equilibrio che noi uomini raggiungiamo con la contraccezione o l’aborto che, a volte, non ha nemmeno nobili scopi, ma a volte e ripeto solo a volte si trasforma in un mero fatto egoistico. Pensate che qualcuno è riuscito perfino a giustificare le guerre con questo scopo.
Siamo razzisti anche nei confronti degli animali, spesso scegliamo il più bello, il più docile oppure il più aggressivo a seconda del nostro scopo, li demonizziamo o li difendiamo a spada tratta. Difendiamo il lupo a patto che stia nel suo bosco!
C’è chi dice che è contro la cattività, ma poi “possiede” un cane o un gatto che si sono talmente umanizzati stando sempre in casa che fanno addirittura i loro bisogni utilizzando la tazza del water.
Voi direte, beh anche a me se scappa e sono in un bosco la faccio dietro a un albero! Forse è la stessa cosa, non so.
Ognuno ha il proprio punto di vista e nelle cose ci vuole sempre il buon senso e la mediazione, nessuno va mai portato troppo in alto o troppo in basso. Essere categorici e rigorosi se con questo s’intende essere dogmatici ed intransigenti non è il modo giusto, giusto sarebbe far si che le regole della nostra civiltà si adoperassero per rispettare e preservare i più deboli, animali e non e che queste norme venissero osservate da tutti.
Con questo mio scritto non voglio colpevolizzare gli animali, affatto, il problema sta proprio nel fatto che l’uomo è un animale!