Credi di fare un piacere a una persona,
lei accetta per
cortesia e si hanno due insoddisfatti
Dici a una persona
quello che vuoi dire,
a lei non piace, si hanno due arrabbiati.
Quale è meglio?
Quante parole puoi usare per spiegarti senza uscire dal bon
ton?
Con poche parole hai paura di non essere capito
con tante di essere
pedante e noioso
e di volere per forza imporre la tua visione delle cose.
I metodi di comunicazione sono
stati studiati più per pervenire ad uno scopo di plagio che per l’importanza di
un equilibrato raffronto di idee. Si studia la comunicazione più per diventare
capi che formatori.
Abituati poi a subire gli incessanti
assalti della pubblicità abbiamo quasi il timore che ogni dialogo possa
nascondere reconditi motivi di manipolazione mentale e ci difendiamo chiudendo
il cervello alla novità; peccato che invece non ci accorgiamo di quanto sia
invece più subdolo il vero condizionamento al quale siamo sottoposti
quotidianamente sottoforma di messaggi subliminali.
Non abbiamo quindi da difenderci
dal dialogo, unica nostra reale risorsa a zero spese, costa solo un po’ di
energia fra l’altro ecosostenibile, non si può dire: “non parlo altrimenti
travisano le mie parole”, non è permesso esordire: “non parlo perché poi non
cambia niente”, non accettare il contraddittorio, abbandonarsi a luoghi comuni
ci rende schiavi di un qualunquismo che ci toglie il diritto di lamentarci di
ciò che accade perché stiamo lì, indifferenti, a subirlo.
Il dialogo è essenziale per vivere bene le relazioni umane e per crescere umanamente e intellettualmente.La tua riflessione mi è piaciuta e l'ho condivisa su facebook con i miei mille e cento amici.Buona domenica carissima e gentilissima Carla.
RispondiEliminaCon affetto Enzo Accardo.