Come si può sapere cosa ci
riserva il futuro? Ho pensato tante
volte cosa avrei fatto se fossi stata famosa, avrei fatto la scelta di
cessare la mia attività nel momento della massima gloria o avrei continuato il
mio percorso fino a che fosse stato gratificante per me stessa?
Prima di tutto è difficile poter
valutare quale possa essere l’apice di una carriera, probabilmente dipende
anche dal tipo di attività poiché alcune dipendono in gran parte dalla
prestanza fisica, altre più dall’estro e dalla fantasia, altre ancora
richiedono un enorme equilibrio mentale e psicologico. Anche se in ogni attività
queste componenti incidono in qualche maniera poiché insieme contraddistinguono
l’essere umano e lo differenziano, è indubbio che se un funambolo attraversasse un periodo di precario
equilibrio psicologico il suo lavoro ne risentirebbe di più di quello di un
pittore o uno scrittore che, non correndo gli stessi rischi, potrebbe
ugualmente esprimersi nella sua arte talvolta anche esaltandone il risultato.
Lasciare le cose a metà per non
rischiare di peggiorarle è comunque un pensiero che può presentarsi, fino a che
punto bisogna spingersi, quando un lavoro si può dire concluso?
A volte un sasso è bello così,
anche con un solo tratto di matita e poi? Poi inizio a mettere qualche colore e
abbozzo ad esempio la testina e mi sembra bello, comincia a prendere una forma,
una personalità e immagino che mi parli.
Io gli dico: “ dai, cosa dici,
vorresti rimanere cosi? Se poi andando avanti peggioro e diventi brutto?”
Ma no, lui non vuole, non
vuole mai e insiste per esser finito e dice: “Cosa me ne faccio di una sola
testa, io voglio le ali per volare! E poi sei proprio una fifona, fifona,
fifona!”
Ha ragione, non posso lasciare un
lavoro a metà spacciandolo per concluso solo per paura di non riuscire, devo
andare fino in fondo.
E così è nato lui…..
sul davanzale di casa mia
pronto per volare
particolare penne
dettaglio occhi
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