Dopo tanta
indecisione ho provato ad eliminare le tue cose dalla mia memoria, ma
l’impronta rimane, come quando la mina dura della matita incide un poco la
carta e anche cancellando le scritte con la gomma la traccia rimane sul foglio
e basta un po’ di polvere portata dal vento a far ricomparire la scritta.
E’ proprio come dicono, le ferite fanno ancora più male
quando stanno per guarire, hai paura del vuoto che creerà quella perdita e
cercherai disperatamente di soffrire ancora un po’, per ricordare, per non
annullare con un colpo di spugna anche il valore dei tuoi sentimenti, del tuo trascorso
vissuto.
Chi non ha tastato la
propria ferita, prima carezzandola amorevolmente, poi facendo a poco a poco una
maggiore pressione fino a farsi male per meravigliarsi poi del fatto che il
dolore porta con se anche un po’ di piacere?
Gioia e dolore
sono inscindibili e questo dolore lo
ricerchiamo, lo amiamo e continuiamo inspiegabilmente a premere ancora e più
volte la nostra ferita.
Forse senza
sofferenza non riusciremmo ad apprezzare la gioia tanto che nella complessità
del nostro mondo interiore spesso è compresa senza apparenti motivi scatenanti,
fagocitiamo dolore a volte producendolo dal nulla, forse è la paura di non
provare niente e la sofferenza a volte è meglio di niente.
Di fronte alla
gravità di certi eventi, alla drammaticità di situazioni che sembrano
impossibili da superare, ci sentiamo fortunati e accantoniamo per un attimo i
pensieri tristi della nostra quotidianità, increduli di fronte alla forza che taluni
dimostrano semplicemente continuando a vivere.
Ma poi, poco dopo,
ritorna quel male silente che ci impedisce, chissà mai perché, di godere
appieno di tutte le cose belle che sono intorno e dentro di noi.
Bianco e nero
luce e tenebra
disperatamente uniti
dal loro abbraccio
nasce una poesia
Cara Carla ti rispondo o meglio intervengo con una mia poesia:
RispondiEliminaAnimo dolce e sensibile
fotocopia di se stessi.
Completezza o incompletezza del tuo essere.
Sentimenti contrastanti affiorano dentro.
Cristallo sottile che chiunque può frantumare
leggero alito
respiro sottile.
GST:
Ecco da cosa nasce per me la poesia.
Da stati d'animo, gioie, dolori; forse più dal dolore che dalle gioie ma l'importante è che pure nei momenti bui ci sia quello sprazzo di luce che ispira sentimenti.