sabato 12 dicembre 2015

Come un gatto che si morde la coda

Siamo tutti indottrinati e manipolati, ma la verità dove sta?
Il condizionamento dei nostri cervelli è tale da non rendercene più conto, crediamo che le nostre scelte siano motivate e consapevoli, ma  proprio a questa decisione potremmo essere stati abilmente condotti.
Le informazioni e l'esperienza sono la base della conoscenza insieme all'utilizzo di un buon senso critico, ma - per assurdo -  l'incessante bombardamento d'informazioni contraddittorie che subiamo attualmente provoca l'effetto contrario ossia rende impossibile la formulazione di  un'opinione duratura e fondata,  vengono minate le basi delle credenze più radicate senza permetterci di sostituirle con altre fondamenta.
Quotidianamente vengono fornite notizie  smentite sistematicamente il giorno dopo.
Come si fa a mantenere il libero arbitrio, a conservare un pensiero svincolato ed elastico? 
Il cervello assimila un'educazione  derivante anche dalla cultura e dall'ambiente circostante.
Il termine "educazione", dal latino "e" (fuori) + "duco" (conduco), generalmente inteso - nella sua accezione positiva - come stimolo all'esternazione e allo sviluppo di ciò che già sta dentro di noi , in realtà può rivelarsi come  forma di violenza inconsapevole.
L'educazione si basa su abitudini derivanti da culture millenarie di popoli che possono essere essenzialmente molto diverse e anche in netto contrasto. 
Può produrre regole e insegnamenti a volte discutibili cui un giovane cervello rimane assoggettato incapace di soggettivare e discriminare. 
Possono scatenarsi moti di ribellione, ma più probabilmente si verifica una sorta di catecumenizzazione e l'acquisizione di  questi dogmi quali inoppugnabili certezze.
Anche un' educazione che prevedesse il disprezzo della vita umana potrebbe essere considerata normale da chi non ha conosciuto altro.
Quindi l'educazione e la cultura non sempre rendono liberi?
Abbiamo tutti la stessa religione, quella dei nostri genitori.
Anche la cultura cattolica, al pari di altre culture,  ha favorito e prodotto condizionamenti che hanno portato moltitudini di “fedeli" a perpetuarne le  ideologie indipendentemente dall'essere convinti del loro valore.
Una  fede sincera e matura è di aiuto a tutti, ma la fede può diventare la scorciatoia per individui abituati a subire  e che non volendo o non potendo operare scelte autonome   decidano semplicemente di affidarsi a ciò che altri hanno scelto per loro.
Nel  periodo storico attuale stiamo vivendo una forte crisi dei valori, manca qualcosa in cui credere ed è percepibile da tutti il senso di angoscia che ne deriva, ma affidarsi “ciecamente” a qualcosa per riempire questo vuoto può  diventare pericoloso.
Come facciamo a prendere posizioni veramente consapevoli?
Obiettivamente non possiamo essere a conoscenza dei fatti in prima persona, avere la competenza su ogni argomento e dovremmo pertanto poterci affidare a qualcuno.
Questo presupposto che sta alla base per lo sviluppo di una società in quanto la collaborazione crea progresso è stato incrinato; sono diventate complicate persino  le scelte più banali.
Una volta si diceva: "facile come bere un caffè", oggi può risultare difficile pure quello!
Le informazioni divulgate da fonti scientifiche e sulle quali indirizzavamo spesso le nostre scelte, risultano essere destabilizzanti perché si susseguono incessanti, ma assolutamente contradditorie di giorno in giorno.
Come è possibile che  dopo anni e anni di ricerche gli studiosi divulghino risultati assolutamente divergenti l'uno a distanza di solo  pochi giorni dall'altro?
Questa disillusione nei confronti dell'informazione  porta ad interessarci sempre meno o a mettere in dubbio tutto provocando apatia o ipercriticismo che non ci permete di risalire la china in cui siamo affondati.
Insieme al crollo dell'economia stiamo infatti vivendo anche un periodo di regressione rispetto ai diritti sociali conquistati dopo tanti anni di lotte appassionate. La democrazia sta perdendo valore e questo accade perchè si smettere di pretendere giustizia.
Il mio dubbio è che la confusione generale nella quale stiamo vivendo sia stata stata creata ad hoc per "educarci" a sopportare tutto e aprire il varco all'avvento di un nuovo autoritarismo antidemocratico.
E' vero che i concetti di bene, vero, bello e buono di per sè non rivestono un significato assoluto ed ognuno è libero di avere la propria concezione, ma se alla parola "bene" viene aggiunta la parola "comune" la soggettività perde la sua valenza e si può arrivare alla sostanza - il bene della collettività - che non è un'astrazione ma una realtà. 
Per arrivare a questo, siamo sempre punto da capo, ci vogliono cervelli liberi e tanta, tanta onestà.

Rileggendo alcune mie poesie ho trovato che queste che ritengo essere in sintonia con l'argomento, se volete leggerle cliccate i link qui sotto:
http://www.cuoredisasso.it/2013/12/liberta-di-pensare.html
http://www.cuoredisasso.it/2015/02/sei-tu.html
http://www.cuoredisasso.it/2015/05/aria.html

2 commenti:

  1. Bellissimo pensiero, condivido in pieno :) Isabella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Costruire caos anzichè pace a qualcuno crea guadagno, nel disorientamento generale i potenti possono manipolarci come vogliono, lucrare sulla nostra pelle e fomentare guerre.
      Cerchiamo di tenere non solo il cervello sveglio, ma anche il cuore aperto!
      Un abbraccio Carla

      Elimina