L’estremismo fa paura perché
anche se la parola “estremo” suggerisce un limite, in realtà non esiste limite
all’eccesso.
E’ di questi giorni la notizia di
una giovane, affetta da numerose e gravi malattie, minacciata di morte solo
perché ha manifestato consenso nei confronti della sperimentazione delle
medicine sugli animali, convinta che questi test, al momento attuale, ancora
contribuiscano a salvare la vita a molte persone.
Non so se sia vero che
la sperimentazione animale apporti benefici agli umani, non ho le
conoscenze appropriate e d’altro canto gli stessi studiosi hanno pareri
discordi, anch’io, come mi auguro ogni altro essere umano, ho dei dubbi e aborro
qualsiasi tipo di sofferenza finanche vegetale, ma non sopporto nessun tipo di
radicalizzazione perché ne consegue la limitazione del dialogo democratico, l’abbruttimento
dei rapporti interpersonali e l’ impossibilità di giungere a conclusioni
equilibrate.
Gli animalisti che non tollerano -
giustamente - chi maltratta gli animali, ma si permettono di minacciare e
augurare la morte alle persone solo perché esprimono un’idea, si sentono meglio
di chi?
Mi pongo allora alcune domande.
Queste persone non si rendono conto che loro stessi sono umani e che si
comportano peggio delle persone che criticano?
Saranno pronti a soccorrere i
bisognosi, a nutrire gli affamati, a battersi contro le discriminazioni
razziali, saranno tutti vegetariani?
Gli animali che difendono hanno
tutti gli stessi diritti o c’è una scala d’importanza? Di sicuro non ammazzerebbero
neppure un mosca!
Se fossero contadini
accetterebbero di buon grado che caprioli e cinghiali distruggessero il loro
raccolto e quale dilemma di fronte al dubbio se difendere il lupo o la
capretta!
Di sicuro saranno tutti perfetti,
si faranno curare le ferite con la saliva dei loro cani che porteranno
rigorosamente al guinzaglio o con la museruola per salvaguardare i diritti
degli altri, raccogliendo escrementi col sorriso sulle labbra.
Nemmeno se esistesse la
perfezione giustificherei l’oltranzismo, nessuno deve impedire a un’altra persona di
dire ciò che pensa in pace, perché il dialogo è proprio quella qualità umana,
unica, che può elevarci ad un rango superiore a quello del regno animale.
In quanto essere umani siamo
difettosi, se gli animali potessero parlare probabilmente ci racconterebbero dei soprusi che subiscono anche da parte di chi dice di amarli perché comunque
opera delle scelte per loro limitando inevitabilmente la loro libertà..
Cara Carla ciò che hai scritto " In quanto essere umani siamo difettosi, se gli animali potessero parlare probabilmente ci racconterebbero dei soprusi che subiscono anche da parte di chi dice di amarli perché comunque opera delle scelte per loro limitando inevitabilmente la loro libertà" è molto vero, questa cosa me la sono chiesta un sacco di volte convivendo con gatti e cane (e ne ho sempre avuti). Chissà, quante volte, pensando di fare il loro bene, ho invece sbagliato. Di solito mi "illudo" di saper interpretare i loro sguardi, i loro versetti: miagolii, guaiti, il modo di muoversi vicino a me, con mosse diverse a secondo di ciò che vogliono fare o di cui hanno necessità.Comunque mi sono sempre chiesta se avrò sbagliato ad interpretare i loro bisogni. Poi mi dico che, essendo umani sia io che loro, ci è concesso di male interpretarci e continuiamo a cercare di bastarci e soddisfarci a vicenda. E' un esempio stupido ma te lo faccio ugualmente: la Sissi specialmente con il bel tempo, vivrebbe fuori al sole io a volte (il più delle volte) l'accontento ma altre o devo andare via o vedo che attorno a casa mia vi sono dei cani estranei non abituati ai gatti ecc.. quindi per paura che le succeda qualcosa, possa scappare impaurita, attraversare la strada (nel modo strano ed imprevedibile solo come i gatti sanno fare) le parlo, le spiego le mie ragioni e non la metto fuori. Lei sono convinta che capisca ciò che le voglio dire ma, per farmi capire che non concorda pienamente con il mio modo di comportarmi, mi fa la pipì dietro la porta di casa: in quella pipì c'è un discorso vastissimo che Sissi mi trasmette. Ma, tornando a ciò che hai scritto "nessuno deve impedire a un’altra persona di dire ciò che pensa in pace, perché il dialogo è proprio quella qualità umana, unica ecc ..." mi trova pienamente concorde, il dialogo è ciò che ci contraddistingue ma dovrebbe pure unirci per trovare soluzioni ai "nostri mali", Il dialogo dovrebbe servire a chiarire punti di vista, sviscerare concetti e trovare una soluzione che sia bene per la società (non posso evitare di pensare che è ciò che dovremmo fare noi quotidianamente nel nostro piccolo e che dovrebbero fare coloro che ci governano ) purtroppo e lo dico con immenso dolore, a volte penso che non esista un dialogo disinteressato, democratico, che serva a tutti pure come autocritica, che possa ancora essere costruttivo. La libertà di pensiero, di azione, di parola è quanto di più bello i nostri "vecchi" hanno combattuto perchè noi ne potessimo usufruire e guarda chi c'è che " dialoga democraticamente per noi". Io credo nel dialogo, nella libera parola (sempre non vada a ledere la libertà di altri) voglio sperare che la pensino così pure i nostri vicini di casa, i nostri colleghi al lavoro, i nostri superiori e perchè no, pure la nostra classe di governo. Questo spero per l'anno nuovo: libertà di parola e di pensiero costruttive. L'anno nuovo è iniziato e io e te lo abbiamo iniziato con un bel dialogo non è meraviglioso? Ciao Carla un bacione Stefottarte
RispondiEliminaCarissima Stefy, hai detto benissimo, noi abbiamo un bellissimo dialogo ed è un auspicio meravoglioso per un anno foriero di parole utili e con questo termine intendo parole di chi intende veramente ascoltare l'opinione altrui e non solamente ascoltare narcisisticamente le proprie parole autoincensandosi senza alcun senso critico.
EliminaSono molto contenta dei nostri scambi, confrontarsi è sempre un accrescimento, un reciproco vantaggio. Questo scambio deve contenere anche critiche serene, non solo compiacere l'interlocutore altrimenti non porta nessun duraturo beneficio, solo un effimero attimo di gratificazione. Hai ragione, dobbiamo augurare per il 2014 ai nostri politici e "superiori" in genere di avere un pò più di umiltà e imparare non solo a parlare ma anche ad ascoltare!
ciao
carla