martedì 3 febbraio 2015

memoria

Tornare
ma dove?
tornare a che punto della storia?
Tornare e rimediare non è possibile
la storia appartiene a tutti noi
che l’abbiamo vissuta
che ne siamo generatori e figli al tempo stesso
Tu sai dove vuoi andare?
L'unica possibilità
è scegliere ora la strada giusta
ma non è facile
tanti percorsi s' intrecciano
tante vite si consumano
senza memoria...
Assenza di ricordo
ricerca del passato
incertezza
struggenti dubbi
improvvisi bagliori rassicuranti
si perdono
in un attimo
nel buio della rassegnazione

5 commenti:

  1. per me dipende a cosa ci si riferisce.
    tornare indietro, certo non si può, si può solo andare avanti.
    ma rimediare, penso che, se lo si rende possibile, a volte è possibile.
    non si può cancellare ciò che è già stato, questo no,
    però cercare di migliorarsi, imparando dagli errori, se non fosse possibile
    che senso avrebbe tutto?
    è il lato più positivo degli sbagli commessi.
    e poi, proprio perchè non si può cancellare ciò che è già stato,
    non si può nemmeno non ricordare.
    anzi, la memoria a volte è la cosa che fà più male.
    e non ce ne si può liberare.
    per questo, poter mettere del nuovo, sopra al vecchio,
    se si cerca di migliorare, è la speranza che permette di continuare.
    quel finale così pessimista,
    mi ha lasciata nello sconfòrto.
    sinceramente non me l'aspettavo un finale così.
    lascia un peso addosso e una tristezza,
    che mi è quasi venuta la depressione.
    mettere "rassegnazione" come ultima parola,
    lo trovo veramente distruttivo.
    e soprattutto limitante. l'arresa, toglie ogni buon proposito.

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    1. ognuno interpreta come vuole
      tornare non si può a rimediare
      questo è indubbio
      quante volte vorresti essere tornata indietro per rimediare ..
      questo non vuol dire che non puoi cambiare il futuro
      ma il futuro si può cambiare solo se c'è la memoria dei propri errori
      non tutti accettano o hanno memoria dei propri errori
      e si dice
      se avessi tenuto conto di ciò che mi era già capitato non avrei sbagliato
      eppure ho sbagliato ancora
      E' chiaramente un inno alla memoria
      non un rassegnazione all'immobilità
      il buio della rassegnazione che cancella improvvise illuminazioni
      si ha quando c'è assenza di ricordo voluta o non voluta.
      Non volevo di certo dire quello che hai immaginato tu
      comunque sta di fatto che se l'esperienza insegnasse sempre qualcosa
      saremmo in un mondo migliore
      serve sempre la buona volontà individuale

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    2. beh sì, è vero, tornare indietro nel tempo,
      resettare, e rifare, non si può. (purtroppo)
      è proprio così, quante volte si vorrebbe, ma non si può.
      ed è vero pure il resto, nonostante gli errori già commessi,
      spesso si sbaglia ancora lo stesso.
      eppure non bisogna arrendersi. se ciò che si vuole
      è davvero migliorare.
      la memoria fà male ma è anche essenziale.
      anche se a volte non basta, senza la volontà.
      e a volte non basta nemmeno con la volontà.
      per smettere di rifare gli stessi errori.
      è una dura lotta. l'ego è radicato ed è difficile da placare.
      io ho sbagliato molto,
      poi quando ho avuto la possibilità per fare meglio,
      ho sbagliato ancora.
      sbaglio e magari ancora sbaglierò.
      le ennesime lacrime di poco fà,
      me ne hanno dato la prova.
      ma se non continuo a provare e riprovare,
      e a credere che io possa prima o poi
      smettere di rifare certi sbagli,
      la sconfitta è con me stessa.
      io penso che un modo per mettersi alla prova,
      sia comunque affrontare le cose,
      mille, duemila volte se necessario,
      perchè schivarle o eliminarle, anche se è la via più comoda,
      non penso sia sempre il modo migliore per poter
      andare davvero "oltre".
      come dici, rassegnazione è immobilità.
      e secondo me spesso lo è anche l'evitare.
      se sbaglio (es.) con te, e ti elimino,
      probabilmente dopo di te mi si presenterà un'altra persona
      con cui mi ritroverò ad avere gli stessi problemi.
      perchè l'errore è intrinseco in me. non sei tu fine a te stessa.
      o meglio, è l'insieme.
      quindi non è evitando te che lo risolvo.
      eppure molti pensano che le cose si risolvano così.
      l'esperienza non insegna, quando, come ho detto prima,
      è molto più comodo prendere la scorciatoia.
      (il resto te lo scrivo in privato)

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  2. beh, a volerlo leggere come se fosse una provocazione,
    un modo per smuovere l'intelletto,
    allora magari potrebbe anche avere un suo senso positivo.
    utile almeno.
    anzi, come provocazione, è senza dubbio efficace.

    sai che cosa mi viene in mente, d'istinto?
    certi mari burrascosi di William Turner.
    più ancora del fin troppo famoso "urlo" di Munch.
    perchè un intero paesaggio in tempesta, grande come tutta la tela
    da cui l'uomo, piccolo e indifeso è sopraffatto,
    in questo caso forse rende meglio l'idea.

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  3. (nel senso che come provocazione, essendo così drastica,
    finisce per stimolare l'esatto contrario)

    (io, dopo aver convissuto con la depressione per anni,
    mi sono pure un pò stancata, e poi viene naturale cercare soluzioni alternative)
    (non che sia facile reagire, anzi...)

    (però, altrimenti si resta schiacciati)

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