sabato 14 settembre 2013

lettera a un amico

Credo che ognuno di noi un giorno qualsiasi abbia preso carta e penna per scrivere ad un amico
Questa è un'ipotetica lettera ad un amico/amica


Carissimo amico,

amare non è mai un errore, è la cosa che meglio vorrei saper fare; l’amore non ha sesso, non ha razza, non ha religione, non ha età, non è bello, non è brutto, non ha nemmeno un quoziente intellettivo.
Il desiderio di amare è già amore, ma siamo esseri imperfetti e facciamo tanta confusione, con fatica  districhiamo i contorti pensieri che ci assillano la mente, che pare quasi entità autonoma, separata dal nostro corpo.
Rimaniamo perplessi, scoraggiati perché questo amore che cerchiamo di mettere sulla bilancia non ha peso e sfugge a qualsiasi tipo di valutazione quantitativa. L’amore non ha prezzo.
L’amore è dappertutto, anche dall’odio spunta l’amore, anche calpestati, feriti, offesi, torniamo ad amare.
Certo vorremmo sentirci contraccambiati, stimati, coccolati, siamo tristi e forse ciechi e abbiamo bisogno di rassicurazioni e di contatto fisico.
Ma l’amore è vincente, più forte di tutto anche quando non te lo aspetti.
Sono troppo fortunata per piangere, però mi capita di farlo perché è facile a volte sentirsi incompresi e indifesi, ma volendosi bene tutto può essere risolto, ogni errore può essere perdonato.
Mi innamoro delle persone, veramente, a volte mi sento come un cucciolo che insegue la prima carezza, ma questo desiderio d’affetto mi ha procurato anche molte delusioni. Mi piacerebbe dire amore, senza fraintendimenti, perché amicizia e rispetto sono già amore e nell’amore non esiste un fine, uno scopo, se non quello di amare.
Non so se il mio comportamento ha compromesso un’amicizia, sono stata troppo egoista, eccitata dal piacere di spiegare me stessa, inebriata dal fatto che tu mi ascoltavi, forse non ho capito quello che volevi comunicarmi, forse non ti ho rispettato quando  non volevi dirmi niente.
Forse utilizzo troppe parole, ci sono momenti bellissimi in cui il silenzio ha un significato che supera di gran lunga le parole le quali possono invece celare doppi sensi ed essere mal tradotte come si fa con un linguaggio sconosciuto, però anche al silenzio possiamo dare una diversa interpretazione a seconda del nostro stato d’animo. Bisognerebbe allora basarsi solo sui fatti? Ma come si fa giudicare dai fatti, anche quelli sono influenzati da mille fattori. Parlando con te, conoscendoti, ho capito che la realtà a volte si mischia con la fantasia, è imprevedibile e non si può mai giudicare ciò che non si è provato. Ragion per cui è impossibile giudicare gli altri perchè ognuno ha un'esperienza diversa, assolutamente unica nella quale non ci si può immedesimare. In quanto a giudicare noi stessi............ siamo sicuramente troppo parziali e allora?
 Mi piacerebbe capire ed essere capita, ma le parole non riescono facilmente a definire uno stato d’animo. Se le emozioni che intercorrono fra due persone sono complementari o condivise  a volte non servono.
Insomma, capirsi è veramente un grosso lavoro, è cogliere un insieme di sfumature, è utilizzare tutti i nostri sensi, è entrare nell’altro come in un atto d’amore, a poco a poco, senza violenza,  per conoscerlo nel suo intimo, non per cambiarlo,  per trovare punti di contatto pur rispettandone le differenze.
Solo nelle mie poesie ritrovo tutta me stessa, sempre, come si sfoglia un album di fotografie io sfoglio l’album dei miei sentimenti.
Ti ringrazio per avermi dimostrato amicizia, pazienza e rispetto. Non mi fingo diversa da quella che sono, a costo di perderci, perché non m’ interessa essere apprezzata per meriti che non ho, vorrei essere trasparente, non per non essere vista, ma al contrario, per essere letta dentro.
Conoscerti è stato  puro piacere, desiderio di affetto, di dialogo, l’amicizia non ha un fine come non ne ha l’amore.
Mi sei sembrato speciale, dolce, generoso, affettuoso e ti ho voluto bene anche se probabilmente sono stata a volte impossibile, pedante, inopportuna.
Forse avevo semplicemente bisogno di parlarti, ma non si può avere sempre un amico in tasca.
Così ti scrivo.
Senza alcuna presunzione, ma con un po' di timore, spero che anche tu abbia qualche bel ricordo che mi contenga.
Quando vorrai, sarò contenta di aprire le braccia  per accogliere un amico.

Con affetto


2 commenti:

  1. L'amicizia non ha mai un fine, non sarebbe amicizia. Ti offri all'altro con la tua anima in mano, disponibile, aperta verso un vero dialogo, vorresti costruire un rapporto che va quasi oltre all'umano, non so se si è veramente pronti a questo, non ho ancora ben capito se, questo è desiderio anche di altri chi ci riesce ha fatto veramente BINGO!
    Ciaone Stefania
    Ciao Stefania

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    1. io so solo di averci sempre provato, a volte sono riuscita ad amare subito con facilità, con uno slancio immediato ed istintivo,anche persone appena conosciute,a volte c'è voluto più tempo per comprendere e capire. Non so se sono riuscita a coltivare bene queste amicizie, però lo desidero ancora, certamente non annullando me stessa come però tendevo a fare ero una bambina, perchè l'amicizia, come l'amore, necessitano il rispetto reciproco, non siamo esseri soprannaturali e i nostri sentimenti devono sentirsi ricambiati per vivere e crescere invece di dissolversi nell'aria come bolle di sapone

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